"Questa è la via..." confusa e indecisa
Da L’Alambicco magico
The Book of Boba Fett, episodi 4 e 5.
Questa è la via, confusa e indecisa, degli sceneggiatori di Boba Fett. Mancano solo due episodi al termine della stagione e, francamente, mi chiedo quale sia il senso di questa serie. Dopo qualche sprazzo promettente nell’episodio due, ho voluto lasciare il beneficio del dubbio per il terzo ma, arrivati a questo punto, lo devo dire:
The Book of Boba Fett è un’occasione sprecata.
La mia opinione dipende dalla profonda delusione provocata dall’episodio numero quattro che, ancora una volta, si è trascinato in un lungo flashback in cui Boba Fett medita vendetta per lo sterminio della tribù dei Tusken.
Così, ondeggiando sul bantha nel cuore sabbioso di Tatooine, lo vediamo soccorre una moribonda Fennec Shand. Senza pensarci due volta, Boba decide di salvarla e per farlo deve ricorrere ad un “modificatore”, nella periferia di Mos Eisley, il quale impianta uno stomaco di ferro a Fennec Shand, che ora può digerire anche i sassi.
Boba Fett e Fennec Shand legano subito, complice un falò al chiarore delle stelle in cui il malinconico cacciatore di taglie rivela: “Vivere con i Tusken mi ha reso forte, arrivi fino a un certo punto senza tribù”. Per questo è deciso crearsi una sua nuova tribù.
I due uniscono le forze per recuperare il veicolo di Boba Fett tra sparatorie e siparietti comici, alcuni decisamente fuori contesto. La vendetta di Boba Fett ai danni della banda di motociclisti-teppisti responsabili dello sterminio dei Tusken si consuma in fretta con una serie di colpi laser.
Questo, che sarebbe dovuto essere l’acme dell’episodio, è invece un momento “apatico”, nel senso che manca ogni coinvolgimento emotivo da parte dello spettatore; tra l’altro a me i motociclisti ricordano molto i disadattati post apocalittici di Ken il guerriero (quello delle sette stelle di Hokuto per capirci).
A questo punto Boba e Fennec, orami alleati, si dirigono al Pozzo del Sarlacc, per recuperare l’armatura del cacciatore di taglie, rimasta nello stomaco del verme del deserto. Inutile dire che la spedizione è alquanto fantozziana, poiché Boba ne ricava solo bruciature che dovrà curare con la vasca bacta.
La puntata si chiude con il ritorno alla storyline nel presente.+, con un minutaggio irrisorio e ciò non aiuta.
Boba Fett decide di assoldare Black Krrsantan come suo scagnozzo, nonostante il wookiee mostri chiari segni di insofferenza per la vita civile (basti dire che aggredisce e stacca un braccio a trandoshano senza un apparente motivo).
Domanda: se Boba Fett era intenzionato a reclutare il wookiee perché non farlo quando gli era stato consegnato dai cugini Hutt?
In generale, in tutta la serie la maggior parte delle motivazioni dei vari personaggi appaiono sbiadite e inconsistenti. Non si capisce che cosa muova il protagonista, cosa leghi tra loro i personaggi e né quale sia la destinazione di questa serie.
Concluso il quarto episodio, arriviamo al paradosso.
Può una serie intitolata The Book the Boba Fett avere una puntata senza il protagonista omonimo?
Secondo me, no. Tuttavia è ciò che è accaduto nell’episodio 5.
Ho forse sbagliato serie? No, è proprio così. L’episodio 5 è interamente incentrato su Din Djarin. Non solo. Possiamo dire che questo episodio fa da preludio alla terza stagione di The Mandalorian.
Ora, il fatto è che questa puntata mi è piaciuta, ma non è The Book of Boba Fett.
Questo mi dà da pensare…
Mando appare sin dalla prima scena dell’episodio e così sarà fino alla fine. Si rende protagonista di scontri, duelli con spade laser, burle e tenerezze (come il regalo che fa preparare per il piccolo Grogu e che suppongo sia una sorta di maglia di metallo beskar in stile Frodo Baggins) per cui abbiamo imparato ad amarlo nel corso delle due stagioni di The Mandalorian.
Mando torna su Tatooine e si reca nell'officina un po’ bislacca di Peli Motto, la meccanica trafficona molto nota nell’universo Star Wars. Motto sta assemblando per Mando, insieme con la sua banda di droidi, un nuovo veicolo spaziale con cui sostituire la Razor Crest.
Seguiamo Mando nel test del veicolo e ciò preannuncia le prodezze spaziali che vedremo nella prossima stagione di The Mandalorian.
Il collegamento con la serie principale è solo negli ultimi istanti e avviene con Fennec Shand che lo assolda per conto di Boba Fett.
Come dice ad un certo punto l’Armaiola mandaloriana, “Questa è la via…” sì, ma per The Book of Boba Fett è decisamente confusa e indecisa dato che il miglior episodio della stagione sinora visto ha per protagonista l’eroe di un’altra serie.
Continua…
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