I buoni a destra, i cattivi a sinistra, perché?
Vi siete mai chiesti perché alla destra si trovano i "buoni" e a sinistra i "cattivi" di Dio?
Da dove nasce questa geografia della morale?
La frase “siede alla destra del Padre” si riferisce a Gesù Cristo, il Figlio di Dio, che dopo la sua risurrezione e ascensione in cielo ha assunto il posto di onore e di potere accanto a Dio Padre. Questa frase fa parte del Credo, la professione di fede dei cristiani, ed è tratta da alcuni passi del Nuovo Testamento, come ad esempio:
“Egli [Gesù] fu portato su in cielo e sedette alla destra di Dio” (Marco 16,19).
“Ma da ora in poi il Figlio dell’uomo siederà alla destra della potenza di Dio” (Luca 22,69).
“Cristo Gesù è colui che è morto; e, ancor più, è risuscitato; è alla destra di Dio ed anche intercede per noi” (Romani 8,34).
Secondo la tradizione cristiana, l'espressione “siede alla destra del Padre” ha un significato simbolico e non letterale, in quanto Dio Padre non ha un corpo fisico e quindi non ha una destra o una sinistra. Il significato simbolico è quello di indicare la dignità, la gloria, l’autorità e la sovranità di Gesù Cristo, che condivide la stessa natura divina del Padre e partecipa al suo regno. Gesù Cristo è il Re dei re e il Signore dei signori, che governa il cielo e la terra con il Padre e lo Spirito Santo.
Ma perché i buoni a destra, i cattivi a sinistra, perché?
Secondo la Chiesa, perché i buoni sono coloro che credono in Gesù Cristo, lo seguono e gli obbediscono, e quindi sono associati alla sua vittoria sulla morte e sul peccato. I buoni sono coloro che ricevono la grazia e la salvezza da Gesù Cristo, che li ama e li difende davanti al Padre. I buoni sperano nella gloria futura di Gesù Cristo, quando egli tornerà a giudicare i vivi e i morti. I buoni sono chiamati a condividere la vita eterna con Gesù Cristo nella comunione della Trinità.
Ma ancora non è chiaro quale sia il motivo per cui queste "buone" peculiarità sono collegate al fatto di stare o di essere messi a destra.
La Chiesa dice: si basa su alcuni passi del Nuovo Testamento, come ad esempio:
“Se dunque siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra” (Colossesi 3,1-2).
“Quando poi il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli ed egli separerà gli uni dagli altri come il pastore separa le pecore dalle capre; porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra” (Matteo 25,31-33).
I dubbi persistono.
In realtà,
l'origine di questa "geografia della morale" è molto più antica e risale agli Egizi. Essi, migliaia di anni prima di Cristo, elaborarono il principio universale della Maat, sublime legge divina dell'armonia e della giustizia che tutti dovevano rispettare e impregnarsi a realizzare nello loro vita terrena.
La Maat era il concetto fondamentale che guidava la vita degli antichi egizi, sia sul piano individuale che collettivo, e si manifestava in vari ambiti:
Nella natura: era responsabile del ciclo delle stagioni, del movimento delle stelle, della fertilità della terra e del fiume Nilo.
Nella società: era la base della legge e della moralità, che ogni egizio doveva seguire nella sua vita e nel suo rapporto con gli altri e con gli dèi.
Nell’aldilà: era la protagonista del giudizio delle anime, dove pesava il cuore dei defunti con una piuma sul piatto di una bilancia. Se il cuore era leggero come la piuma, significava che il defunto aveva seguito la Maat in vita e poteva accedere alla vita eterna. Se invece il cuore era pesante per le colpe commesse, veniva divorato dal mostro Ammit e il defunto si perdeva nell'oblio cessando di esistere anche come spirito.
Era quindi il valore morale ed etico più importante per gli egizi, che ne facevano il criterio per giudicare i comportamenti propri e altrui. Non a caso, prima della pesatura del cuore, il defunto recitava la Confessione negativa innanzi a 42 giudici.
La confessione negativa, pronunciata tramite la formula 125 del Libro dei Morti, era un modo per dimostrare di aver rispettato la Maat in vita, cioè di aver agito con verità, giustizia, ordine e armonia nei confronti degli dèi, degli uomini e della natura.
Se fossimo un'anima in attesa di giudizio, questo è quello che avremmo proclamato:
Salute a voi, grandi dei, che giudicate i morti nella sala della duplice Maat. Io sono venuto a voi per dichiarare la mia innocenza e la mia purezza. Ascoltate le mie parole e pesate il mio cuore con la piuma della verità.
Io non ho commesso falsità né inganno.
Non ho ucciso, né fatto uccidere.
Non ho frodato.
Non ho rubato, né ho fatto del male al prossimo.
Non ho ucciso, né ho versato sangue.
Io non ho mangiato troppo né ho sprecato il cibo.
Io non ho, come Capo di uomini, fatto lavorare nessuno ogni giorno più del dovuto.
Non sono stato avaro.
Non ho detto falsità.
Non ho commesso adulterio con una donna sposata.
e via dicendo.
Superato l'esame della psicostasia saremmo andati alla destra di qualche stella o divinità?
Nella visione stellare, quella più antica e conservata nei Testi delle Piramidi, avremmo raggiunto le Stelle Imperiture (costellazioni circumpolari del cielo settentrionale, che non tramontavano mai e che erano visibili durante tutto l’anno. Gli egizi le chiamavano iHmw-sk, che significa “che non conoscono il perire”) dove vivevano gli dèi e ci saremmo uniti a loro.
Nella visione osiriana, avemmo raggiunto una sorta di Egitto celeste, fatto di campi fecondi e serenità eterna.
Il problema del giudizio a destra o a sinistra è forse risolto da un Inno in onore di Amon-Ra in cui si legge:
"Amon-Ra
dio dell'età primordiale,
visir del povero,
[...] giudica la terra con le sue dita e parla al cuore.
Giudica il colpevole e lo mette ad oriente
ma il giusto lo mette ad occidente."
Ecco oriente ed occidente richiamano il concetto di destra e sinistra della tradizione cristiana.
Per gli egizi, infatti, l'Oriente, il luogo del castigo e della lotta con forze pericolose che tentavano di ostacolare il sorgere del sole. Quindi l'Oriente era associato alla concezione solare del giudizio, e veniva posto a sinistra.
L'Occidente, invece, luogo del riposo, si trovava a destra.
Questa geografia morale egizia molto probabilmente influenzò la tradizione cristiana per cui i reprobi sono a sinistra (Oriente) e buoni a destra (Occidente)
[E. Bresciani, S. Morenz, J. Yoyotte]
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